LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Emilia Filocamo
Mille e quarantaquattro

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

Primo giorno.

Il taglio è in forma,  sguaiato

da parto improvviso e necessario,

lo svitato.

E' sano come il bambino della vicina,

ma non è un bambino;

ancora lucido di lama,

eccitato dall'incisione.

Certo non poteva essere

spurgato naturalmente,

eruttato il malefico lapillo,

esploso dopo giusto,

pio, devoto ravvedimento.

No! Doveva essere acciaccato,

leso, fatto a metà: dall'una all'altra

sponda, come si squarciano certe

arance, libro dal carnoso segnalibro,

canyon nel quale entrerebbe

perfetta la tua mano.

Là sta tutto quello che siamo stati:

a che ora arrivi? Mi manchi.

Ed il trofeo tornanti, montagna,

palco, paura, pomeriggio, meglio

sera che fu corredino al più

sventurato dei nascituri.

Primo giorno.

Sono brava.

Mi porto bene addosso

la punizione, il raggiro,

il doveroso contegno.

Mentre ti infili in auto,

e le tue gambe hanno già

un'altra porta, mentre dimentico

che ho più del tuo nome che del mio,

mi curvo e covo l'inutile ovuletto/ acino.

Stagno di sangue: ciglia aggrottata.

Una rossa.

Nessun commento

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.